Povere vecchie
Ieri su Repubblica c’era un’intervista a Paolo Vilaggio. La giornalista ha discusso con il comico di molti temi, fino ad una domanda sulla condizione del teatro in Italia:
Cos’è per lei il teatro?
“Un dormitorio. Pubblico giovane non ne vedi. Ci sono le vecchie, quasi tutte vedove, la linfa delle nostre serate. Donne che si sono rese conto di aver vissuto 40-50 anni all’ombra di un uomo: disperate ai funerali, dopo 3 mesi le vedi rinate. Capiscono di aver vissuto una vita inutile e cominciano a fare quello che non hanno mai fatto: mangiano la notte, si divertono, escono. Quando lavoravo sulle navi, e Berlusconi faceva il cantante, le donne partecipavano a tutto, sono la salvezza di noi animatori, mentre i mariti l’unica cosa che sanno fare è ammazzarle di botte. Ma questo è un fatto culturale”.
Una riflessione interessante che – mi sembra – considera in positivo l’emancipazione di queste donne. Ma l’intervista viene intitolata così, modificando significativamente il senso di quello che Villaggio stava dicendo, che avrà pure uno sguardo cinico, sia chiaro, ma non quel disprezzo che il titolo fa trapelare.
I commenti sono chiusi.
vorrei ricordare che Paolo Villaggio è quello che alla trasmissione “agorà” ha sostenuto che in Sardegna si fanno pochi figli perchè i sardi preferiscono le pecore. Nella stessa puntata, si è messo a parlare con disprezzo delle vedove (non ricordo cosa abbia detto precisamente, però).
quindi per favore, non prendiamolo sul serio. .-.
è che Villaggio ha raggiunto un età in cui non ha più timore di dire tutto quello che gli passa per a testa fregandosene o sorridendo alle polemiche che suscita. Gli piace essere provocatorio, anche grottesco, cinico, “cattivo” (non per niente è l’inventore di Fantozzi,secondo me una delle maschere più geniali della commedia italiana moderna e i primi due film diretti da Salce erano gioielli) e ogni tanto esagera
è che Villaggio ha raggiunto un età in cui non ha più timore di dire tutto quello che gli passa per a testa fregandosene o sorridendo alle polemiche che suscita. Gli piace essere provocatorio, anche grottesco, cinico, “cattivo” (non per niente è l’inventore di Fantozzi,secondo me una delle maschere più geniali della commedia italiana moderna e i primi due film diretti da Salce erano gioielli) e ogni tanto esagera.
Comunque ancora una volta il titolo è fuorviante rispetto al contenuto dell’intervista
Io credo che in questo caso Villaggio abbia fatto una riflessione anche interessante, che ovviamente Repubblica, impiegando quel titolo, ha strumentalizzato e ridicolizzato.
“abbia fatto una una riflessione anche interessante”,del tipo:”mentre i mariti l’unica cosa che sanno fare è ammazzarle di botte”(come dire,che “non bisogna fare di tutta l’erba un fascio”).
“le donne partecipavano a tutto”,se pur malmenate e doloranti,avevano anche la forza(addirittura!) per partecipare ” a tutto”.
Infatti,il problema è Repubblica e non la stupida ruffianeria,e il pregiudizio contro gli uomini.
Repubblica ha una lunga tradizione di titoli che non c’entrano NULLA con il contenuto dell’articolo. Non è un giornale affidabile.
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