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Il Grande Scambio

2 gennaio 2011

Se (il potere che oggi ci si presenta con la faccia di) Berlusconi si trova in difficoltà, è chiaro che una delle sue priorità sia quella di ricompattare le forze che tradizionalmente lo hanno sostenuto: lo scopo del potere, l’unico, è perpetuare sé stesso. Così una delle forze alle quali è naturale rivolgersi è la Chiesa cattolica romana la quale, fin qui, ha trovato in Forza Italia prima e nel PdL poi le garanzie che la religione ottenesse rilevanza pubblica – dove “pubblica” sta per essere vincolante anche per chi religioso non è. Che le convinzioni religiose abbiano legittimità e spazio solo nella vita privata del singolo – come vorrebbe il «subdolo laicismo» – è un pericolo, secondo Ratzinger, talmente grave da essere paragonabile solo al fanatismo violento.

A un appello così ghiotto i berluscones rispondono. Ecco due esempi:

1) Atto primo. Roberto Formigoni, Comunione e Liberazione, presidente della regione Lombardia (più precisamente monarca: è al quarto mandato), promulga alcune disposizioni in materia di aborto. Ovviamente si tratta di linee guida restrittive rispetto alla 194: verrebbe arbitrariamente abbassato il limite temporale dell’aborto terapeutico e si obbligherebbe il ginecologo a consultare altri colleghi prima di autorizzare l’intervento. Il Tar demolisce la delibera della regione per contrasto con la legge nazionale. E poi gli obiettori in Lombardia sono talmente tanti che comunque ottenere questo diritto civile è già oggi praticamente impossibile. Ma l’importante è la trovata, il simbolo, l’apertura del tg, il messaggio a cittadine e cittadini telecomandati. E la rassicurazione alla chiesa cattolica: a te ci pensiamo noi.

2) Atto secondo. Eugenia Rocella, sottosegratario alla Salute, approfittando dell’anniversario della morte di Eluana Englaro indice per il 9 febbraio 2011 la “Giornata nazionale degli Stati vegetativi”. Una trovata tra il macabro, il patetico e, semplicemente, il bugiardo, dato che nel frattempo questo governo fa economia sulla pelle dei disabili. Ma l’importante è la trovata, il simbolo, l’apertura del tg, il messaggio a cittadine e cittadini telecomandati. E la rassicurazione alla chiesa cattolica: a te ci pensiamo noi. Non quel laico di Fini, non Vendola (meglio le belle ragazze che essere gay, no?), non il Pd, che ha rischiato addirittura di riconoscere le unioni di fatto. A ciò, per noi, si aggiunge la tristezza che il volto di di questa campagna sia quello di una donna, per giunta ex-radicale ed ex-leader di un Movimento femminista.

Anche se le fattispecie sono diverse, l’attacco che il governo sferra in omaggio alla chiesa cattolica è, come osserva Medea, perfettamente unitario: limitare l’autodeterminazione degli individui da un lato, in cambio di sostegno politico dall’altro. È il sordido baratto del potere con il potere che vede noi individui e i nostri diritti civili come carta moneta.

È ciò che Chiara Saraceno definiva qualche tempo fa il “Grande Scambio”:

«Non è chiaro chi uscirà vincitore dalla complessa partita che si sta giocando nel rapporto Stato (o meglio governo) e Chiesa cattolica in queste settimane, tra minacce, aggressioni, ricatti e promesse. […] Se non è chiaro chi e come vincerà, è chiaro chi perderà: noi cittadini. Perché la merce che i nostri governanti (e coloro che aspirano a sostituirli) sono disposti a scambiare in cambio della benevolenza della Chiesa è la nostra libertà non solo di opinione, ma di comportamento su questioni rilevanti per la nostra vita e per il senso che le attribuiamo: che tipo di coppia fare, se e quando fare figli e se accettare di portare a termine una gravidanza non desiderata, come essere curati e come essere accompagnati alla morte (ovvero lasciati andare) quando ogni cura non è più possibile».

3 commenti
  1. Fabian permalink
    2 gennaio 2011 19:33

    Morale? Guardati bene da quel che vien fuori da CL, ma stai attento anche ai frutti della “casa dei radicali”.

  2. paola permalink
    3 gennaio 2011 00:25

    Beh, visto che dalla casa radicale abbiamo visto uscire di tutto e il contrario di tutto, nemmeno mi scandalizzo più. Invece proporrei una domanda: l’accanimento con cui il Vaticano persegue l’offensiva contro l’autodeterminazione delle persone, cioè contro quello che chi è cattolico dovrebbe considerare il “libero arbitrio”, è dovuto soltanto all’intento di combattere tutto ciò che potrebbe mettere in discussione la sopravvivenza del potere spirituale, cioè del potere della Chiesa Vaticana sulle coscienze e che, quindi, potrebbe metterne alla fine in discussione l’esistenza stessa come istituzione, gerarchie, etc. etc.? Pensiamo, per es., soltanto che effetto farebbe una riaffermazione, un’estensione ed un radicamento del concetto dell’autodeterminazione delle donne sul proprio corpo, nel caso del concepimento, rispetto all’esistenza di un’istituzione totalitariamente maschile. Oppure, oltre a questo c’è anche qualcos’altro? E’ vero, l’attuale governo ha tagliato le pensioni di invalidità ai disabili, ma taglierebbe anche i fondi alle tante case “di cura” di proprietà vaticana che sarebbero pronte ad accogliere tutti quei corpi vegetanti ai cui titolari sarebbe stato preventivamente impedito di disporre? oppure esse riceverebbero lo stesso trattamento delle scuole vaticane, finanziate con i soldi pubblici? quando ero giovane pensavo che l’anticlericalismo fosse una posizione superata, oggi sono costretta a ricredermi.

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