Comunicazione di servizio
7 ottobre 2011
Repubblica ritiene che la battuta di Berlusconi sul “Partito della Gnocca” offende le donne.
Vorrei comunicare a Repubblica che io non mi sento per nulla offesa. Semmai dovrebbe sentirsi offesa l’intelligenza (evidentemente scarsa) di chi ha votato un demente di questo calibro.
5 commenti
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Quello che per te è un demente per altri è un abile manovratore che al prezzo di un po’ di pudore personale riesce a lucrare immensi profitti personali a danno della collettività. Come dare loro torto? Ancora una volta tutti a rispondere in modo automatico con l’arma dello sdegno. O forse credi che sia veramente rintronato? Io penso sia lucidissimo.
Caro Luigi, sono perfettamente d’accordo con te. Il mio brevissimo post era riferito al solito atteggiamento perbenista e “politically correct” di Repubblica e alla sua finta difesa della “dignità” delle donne.
L’intelligenza di chi lo ha votato? Non scarsa, nulla direi. Ciao.
L'”offesa alla dignità” non convince neanche me (detto poi da Repubblica, figuriamoci). Il problema è semmai la violazione della Costituzione e la negazione del diritto a una piena cittadinanza che avviene quando quelli che dovrebbero essere rappresentanti del popolo sovrano, usano espressioni sessiste. Se ci fosse stato un insulto contro i neri (tipo “torna nella giungla” rivolto a un parlamentare di colore, per ricordare anche l’episodio del “va a farti scopare”) , si sarebbe parlato di dignità dei neri o di razzismo? Persino per gli omosessuali, si parla di omofobia e non di dignità degli omosessuali. Solo per la donna si tira sempre fuori “dignità delle donne” quando non ci si limita a parlare della “volgarità” del linguaggio o del problema “morale”. Si sposta insomma continuamente il problema, per nascondere l’attacco alla libertà delle donne e al loro diritto a una piena cittadinanza. Come del resto avveniva per lo stupro quando era considerato offesa alla pubblica morale.
Io ho sentito di reagire per l’ennesima volta a questo ulteriore attacco sessista e scrivere questa lettera: https://www.facebook.com/event.php?eid=174701405945070
Di battute discriminatorie il Berlusca ne ha fatte tante: ebrei, gay… ma il suo bersaglio preferito sono le donne, a livello direi patologico.
Sopra ci si domanda se il Cavaliere Nero sia ancora lucido: spessissimo Berlusconi è ricorso alla gag per distrarre l’opinione pubblica -con la complicità indiretta di giornali come Repubblica- da argomenti seri, per trovare consensi nel lato più deteriore dell’italiano (remember: ‘almeno a me piacciono le donne’ e tutte quelle simili) e riscuotere quel consenso forte di quel populismo, furbissimo nel saper riprendere e volgere a proprio vantaggio gli aspetti più deteriori del popolo (più o meno la stessa cosa che fece la Lega costruendosi sul diffuso pregiudizio antimeridionale che zone del Nord era presente nelle fasce piccolo borghesi e popolari al di là dell’ideologia politica professata).
Stavolta però queste gags sono sempre più stirate, sempre meno utili al suo scopo e sempre meno condivise (sembrano lontani, quando invece non lo sono, i ‘bei’ tempi in cui addirittura un vescovo gli ‘contestualizzò’ la bestemmia, peraltro interna ad una barzelletta sessista).
Per cui forse è proprio da questo che si evince la parabola discendente di Berlusconi; che lo sia del berlusconismo tout court è già più complesso dirlo; ancor più difficile, per usare un eufemismo, pensare che, a meno di improbabili scosse dal basso, la caduta di Berlusconi e dei suoi fedelissimi (dunque del berlusconismo riproposto in altra salsa) segni la fine del blocco sociale filoindustriale. Ma questa, diceva Kipling, è un’altra storia…