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Comunicazione di servizio

7 ottobre 2011

Repubblica ritiene che la battuta di Berlusconi sul “Partito della Gnocca” offende le donne.

Vorrei comunicare a Repubblica che io non mi sento per nulla offesa. Semmai dovrebbe sentirsi  offesa l’intelligenza (evidentemente scarsa) di chi ha votato un demente di questo calibro.

5 commenti
  1. Luigi permalink
    7 ottobre 2011 18:41

    Quello che per te è un demente per altri è un abile manovratore che al prezzo di un po’ di pudore personale riesce a lucrare immensi profitti personali a danno della collettività. Come dare loro torto? Ancora una volta tutti a rispondere in modo automatico con l’arma dello sdegno. O forse credi che sia veramente rintronato? Io penso sia lucidissimo.

    • Laura Capuzzo permalink*
      7 ottobre 2011 19:43

      Caro Luigi, sono perfettamente d’accordo con te. Il mio brevissimo post era riferito al solito atteggiamento perbenista e “politically correct” di Repubblica e alla sua finta difesa della “dignità” delle donne.

  2. 7 ottobre 2011 22:07

    L’intelligenza di chi lo ha votato? Non scarsa, nulla direi. Ciao.

  3. 11 ottobre 2011 09:24

    L'”offesa alla dignità” non convince neanche me (detto poi da Repubblica, figuriamoci). Il problema è semmai la violazione della Costituzione e la negazione del diritto a una piena cittadinanza che avviene quando quelli che dovrebbero essere rappresentanti del popolo sovrano, usano espressioni sessiste. Se ci fosse stato un insulto contro i neri (tipo “torna nella giungla” rivolto a un parlamentare di colore, per ricordare anche l’episodio del “va a farti scopare”) , si sarebbe parlato di dignità dei neri o di razzismo? Persino per gli omosessuali, si parla di omofobia e non di dignità degli omosessuali. Solo per la donna si tira sempre fuori “dignità delle donne” quando non ci si limita a parlare della “volgarità” del linguaggio o del problema “morale”. Si sposta insomma continuamente il problema, per nascondere l’attacco alla libertà delle donne e al loro diritto a una piena cittadinanza. Come del resto avveniva per lo stupro quando era considerato offesa alla pubblica morale.
    Io ho sentito di reagire per l’ennesima volta a questo ulteriore attacco sessista e scrivere questa lettera: https://www.facebook.com/event.php?eid=174701405945070

  4. 12 ottobre 2011 10:11

    Di battute discriminatorie il Berlusca ne ha fatte tante: ebrei, gay… ma il suo bersaglio preferito sono le donne, a livello direi patologico.
    Sopra ci si domanda se il Cavaliere Nero sia ancora lucido: spessissimo Berlusconi è ricorso alla gag per distrarre l’opinione pubblica -con la complicità indiretta di giornali come Repubblica- da argomenti seri, per trovare consensi nel lato più deteriore dell’italiano (remember: ‘almeno a me piacciono le donne’ e tutte quelle simili) e riscuotere quel consenso forte di quel populismo, furbissimo nel saper riprendere e volgere a proprio vantaggio gli aspetti più deteriori del popolo (più o meno la stessa cosa che fece la Lega costruendosi sul diffuso pregiudizio antimeridionale che zone del Nord era presente nelle fasce piccolo borghesi e popolari al di là dell’ideologia politica professata).
    Stavolta però queste gags sono sempre più stirate, sempre meno utili al suo scopo e sempre meno condivise (sembrano lontani, quando invece non lo sono, i ‘bei’ tempi in cui addirittura un vescovo gli ‘contestualizzò’ la bestemmia, peraltro interna ad una barzelletta sessista).
    Per cui forse è proprio da questo che si evince la parabola discendente di Berlusconi; che lo sia del berlusconismo tout court è già più complesso dirlo; ancor più difficile, per usare un eufemismo, pensare che, a meno di improbabili scosse dal basso, la caduta di Berlusconi e dei suoi fedelissimi (dunque del berlusconismo riproposto in altra salsa) segni la fine del blocco sociale filoindustriale. Ma questa, diceva Kipling, è un’altra storia…

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