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Feminist blog camp 2: Questo uomo no, ma quale sì?

4 ottobre 2012

Il Feminist Blog Camp è un luogo di incontro di donne e uomini e qua e là scondinzola anche qualche cane.  Il portone di ingresso è sempre aperto ai nuovi arrivi e a nuove idee.

Di qua è passato anche Lorenzo Gasparrini che ha tenuto un workshop sul tema della difficoltà di fare rete tra uomini antisessisti. Sottolineo volutamente questo aggettivo poichè tra le prime cose che Lorenzo ha voluto rimarcare è la sua distanza (culturale?) dalla tradizione del femminismo, quasi che l’antisessismo non ne sia in realtà una derivazione. In futuro dovremmo aspettarci un Antisexist Blog Camp?

Sulla difficoltà di fare rete, egli fa notare come questa non sia altro che il prodotto della diffidenza e mancanza di fiducia negli altri uomini, e forse, nelle loro intenzioni. Ciò, secondo Lorenzo, avrebbe ostacolato la possibilità di mettersi in relazione con quelli che, come lui, si battono contro il sessismo e le discriminazioni di genere. Il problema, come sottolinea giustamente una delle  Mujeres Libres di Bologna, è  il voler partire dal virtuale per poi prendere contatti concreti. In realtà bisognerebbe iniziare dalle pratiche quotidiane, dal rapporto vivo con gli altri uomini, dal confronto diretto. Partire da un blog inevitabilmente “isola”.

Mi pare inoltre, ripensandoci, che questa difficoltà a ‘incontrarsi’ possa essere anche il prodotto di una mancanza di urgenza. Credo che le donne, a differenza degli uomini, abbiano saputo, in determinate circostanze, mettere da parte le differenze perchè si battevano per qualcosa che riguardava la loro vita. Ciò che rischiavano, non mettendosi insieme, era perdere la battaglia per la propria esistenza, la propria possibilità di autodeterminarsi. Forse gli uomini non sentono questa urgenza perchè ciò che rischiano è probabilmente un po’ meno.

4 commenti
  1. 5 ottobre 2012 08:29

    Reblogged this on Womenoclock.

  2. 5 ottobre 2012 21:40

    Ciao FemminilePlurale,
    scusate se rispondo in anticipo rispetto ai miei stessi report sul mio workshop, ma ammetto che questo vostro intervento mi ha fatto riflettere utilmente e intanto dico tre cose al volo:
    – è più facile, per l’antisessismo maschile, partire dal virtuale perché un uomo etero si trova immerso in una rete di vantaggi sociali che non permette una facile individuazione per antagonismi espliciti. Il processo di consapevolezza è per forza di cose “interno”, singolo (almeno per ora il percorso è quello della “diserzione” singola dal patriarcato), quindi è inevitabile che prima di pratiche politiche di per sé impossibili ci sia la necessità di riconoscersi in qualcun altro che non hai mai ancora incontrato. E che non ti sta vicino, purtroppo, per esiguità dei casi…
    – non era mia intenzione dire che l’antisessismo non nasce dal femminismo. Ho detto che io sono arrivato all’antisessismo senza passare per il femminismo. Tutto qui, non ne facevo un caso generale. Poi, se secondo voi non è possibile, parliamone.
    – l’urgenza c’è eccome, vi prego, parliamo di politica e non di psicologia. L’urgenza la sento e manco poco, soprattutto da quando sono padre di due maschi e vedo già l’azione su di loro di vari sessismi e “patriarchismi”. Anche io ho lottato e lotto per autodeterminarmi – non sto facendo paragoni, sia chiaro, che non hanno alcun senso – e il fatto che sia un caso raro e meno soggetto a svantaggi sociali (comunque sempre prima che il patriarcato “se ne accorga”, altrimenti sono dolori anche per me, non vi preoccupate), non vuol dire che me la possa prendere tanto comoda.
    Ovviamente, parliamo di tutto quello che volete. Mi scuso ancora per non aver scritto i miei report sui miei workshop al camp, provvederò al più presto.

  3. 6 ottobre 2012 08:22

    Credo che in generale l’urgenza antisessista sia poco diffusa sia tra donne che tra uomini. Al mio circuito d’azione antisessista/ femminista appartengono in quasi parità donne e uomini. Come donne abbiamo una prassi più riconoscibile e consolidata, luoghi fisici e simbolici, parole stratificate di storia e di tradizione (femminismo è una di queste, richiama una genealogia)
    Cmq è dura anche per noi fare rete, mi pare che l’onda conformista sia molto forte. Noi andiamo avanti lo stesso, anche controcorrente.
    Ciao!

Trackbacks

  1. “Nn ti conoscevo, ho sentito parlare bene di te”… « laboratorio donnae

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