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Ieri, oggi e domani?

14 settembre 2010

Ieri:

Oggi:

e domani?

14 commenti
  1. 14 settembre 2010 20:58

    non me ne parlare… mi si rivoltano le budella. penso a qui poveri bambini, indottrinati fin da piccoli. come cresceranno?

  2. 14 settembre 2010 22:50

    marooooooo’ che incubo!

  3. Keca permalink
    15 settembre 2010 12:08

    tra l’altro… ma è legale? si, lo so che di questi tempi chiederselo vale ben poco, ma non c’è in Italia una legge che vieta di mettere un simbolo di un partito su un edificio pubblico in questo modo???

  4. Carneade permalink
    15 settembre 2010 12:33

    Ma soprattutto, avete sentito l’argomentazione del sindaco di Adro per giustificarsi?

    “Il sole delle alpi è presente sul territorio da tempo immemore, almeno dal 1600, è un simbolo culturale della comunità. Se poi la Lega ne ha fatto il proprio simbolo politico, cosa posso farci?”

    C’è voluto un politologo come Carlo Galli (nell’ultima puntata dell’Infedele) per chiarire che un simbolo può esistere da quanto diamine vuoi, ma se a un certo momento diventa politico, di un partito, e la gente lo conosce come tale, allora piazzarlo in un edificio pubblico è un atto totalitario.
    Al che Borghezio ha detto “Ah! Lei dice che il sole delle alpi è un simbolo totalitario!”…come sempre, comunicare si fa in due, se uno si nasconde in questo modo con pseudo argomenti e distorsioni dell’altrui posizione, il dialogo è chiuso.

    Lerner ha giustamente aggiunto “Allora mettiamo una svastica su una scuola, diciamo che è un antico simbolo indoeuropeo – che è vero – e poi strizziamoci l’occhiolino”. E’ un’iperbole, ma è un esempio calzante!

    P.s.: quanti sapevano che il sole delle alpi si chiamasse così? per me fino a ieri era il simbolo della lega e basta…ma sono pronto ad ammettere la mia ignoranza 😉

  5. 15 settembre 2010 13:03

    Per tutto questo provo un ribrezzo quasi fisico. Come se servissero conferme, la lega nord non perde occasione per mostrarsi un partito retrogrado, che non è certo fascista in senso letterale, in quanto disprezza l’unità nazionale, ma che dal fascismo trae a piene mani per quello che riguarda la propaganda, la terminologia, l’estetica e l’ideologia razzistsa. Inoltre, come la gioventù hitleriana, punta sui giovanissimi per creare menti docili per il futuro, che a questo punto non può che essere sempre più nero. La mia domanda è: veramente non si può fare niente per porre fine a questo scempio? Dobbiamo vedere il nostro paese cadere sotto i colpi di una simile propaganda? Siamo davvero in così pochi ad avere un cervello?

  6. ilic permalink
    16 settembre 2010 16:51

    No, la Lega non è fascista in senso stretto ma ci si avvicina per molti versi.
    Il problema è che il comitato di banditi che oggi regge l’Italia non è lì per colpa del destino ma perchè purtroppo a milioni l’hanno votato. E la Lega non è che la base popolare del blocco sociale che sorregge questo governo. Blocco sociale, badate bene, assolutamente inscalfibile. Chi pensa che, caduto Berlusconi, cadrà anche il blocco sociale si sbaglia di grosso. Chi ha in mano oggi la situazione ha da tempo deciso di cambiare cavallo, non il bolcco che lo sorregge. Perciò attenzione agli abbagli: in realtà quel che conta è il prodotto finale, ovvero il controllo antidemocratico della società italiana, il mantenimento del potere nelle mani oligarchiche di pochi. In questo bel panorama che fanno le cosiddette opposizioni?
    Lega e Pdl hanno bisogno di un Pd supino e quest’ultimo ha bisogno di loro.Hanno bisogno di riconoscersi a vicenda, nonostante l’abbaiare che si fanno a vicenda. Essi sono l’un con l’altro alternanti ma non alternativi.

  7. Mary permalink
    16 settembre 2010 22:53

    Non ho parole o.O

  8. 17 settembre 2010 09:29

    Sono pienamente d’accordo con l’amico Ilic.
    Ritengo inoltre che la destra, anzi il blocco sociale di cui lui parla, sta vincendo proprio sul piano culturale.
    Ormai si è frantumata nella gente l’idea di solidarietà tra sfruttati, e la povertà e la subalternità sociale sono diventate una vergogna, mentre lo sfruttatore uno status simbol da ammirare ed emulare.
    Tenendomi sulle tematiche di questo blog, la donna stessa anzichè rivendicare la sua alterità alla mentalità maschilista e patriarcale cede ai lati peggiori del maschilismo e accetta il ricatto che il suo corpo sia merce.
    Ovvio che in entrambi i casi presentati ci sono per fortuna le eccezioni, ma la tendenza generale è questa.

    Certamente senza una weltanshauung politica alternativa organizzata è difficile riproporre in modo esteso una controcultura che sappia far presa sul pensiero unico oggi dominante.
    E qui che è ancor più giusto il discorso di Ilic sulla attuale funzione di alternanza e non di alternativa della sinistra istituzionale.

    • antigonexxx permalink*
      17 settembre 2010 16:18

      Penso che il problema più grosso non sia tanto proporre una Weltanschauung alternativa ed organizzata ma sia il possesso dei mezzi di comunicazione di massa. Per quanto uno possa organizzarsi e proporre qualcosa di diverso il suo pensiero non avrà mai la stessa influenza che quello sparato 24 h su 24 in tv. L’80% degli italiani concepisce la tv come fonte principale di informazioni.
      Scriveva Pasolini: “Secondo me la televisione diventerà più forte di tutto e la sua mediazione ho paura che finirà per essere tutto”.

  9. 17 settembre 2010 16:50

    Ciao Antigonexx. E’ stata la “cultura” mediaset a diffondere tra le masse il berlusconismo, su questo hai ragione.

    Qui si pone però un problema: se la sinistra non fosse il PD e l’arcipelago inconsistente della FdS, ma fosse una forza politica di massa e organizzata nel sociale per i reali bisogni delle sfruttate e degli sfruttati, presente nei quartieri tramite le sezioni, si troverebbero poi anche i soldi per avere accesso all’informazione, cioè avere un giornale o un canale tv, come di fatto hanno ancora le varie forze politiche.
    Poi, se ci si pensa, la Lega è forte anche per quello, perchè ha saputo fare ciò che la sinistra invece non ha più saputo fare, tenersi radicata sul territorio.
    Il problema è che le stesse testate antiberlusconiane di massa (esempio, Repubblica) alla fine sono interne al blocco sociale e su molti temi -dallo smantellamento del lavoro, al numero enorme di morti di lavoro e di carcere per fare esempi lampanti- tacciono.
    D’altronde più si aspetta e più la forza enorme della televisione, che tu giustamente sottolinei, la quale propone la sua ideologia rendetà dificile un lavoro di controinformazione.

    Per finirla: ok che servono canali informativi di massa, ma se poi non si ha nulla di alternativo da proporre a che serve avere i mass media?

    Ciao ci sentiamo!

    • antigonexxx permalink*
      17 settembre 2010 19:27

      Il mio non voleva essere disfattismo, era solo per capire se avevi qualcosa di concreto in mente. Il virtuale non ci basta più 😉

  10. 17 settembre 2010 16:56

    la sua ideologia, ovviamente, intendevo l’ideologia del blocco sociale…una televisione non ha ideologia, visto che fino a prova contraria non è un soggetto pensante 🙂

  11. 17 settembre 2010 22:57

    Personalmente sono un militante di un collettivo politico della mia città (Senigallia); ci siamo impegnati in diverse battaglie, dal comitato referendario per l’acqua all’opposizione agli sfratti, alla proposta per una legge regionale sul reddito, al tentativo di bloccare un ecomostro…
    Il virtuale l’ho sempre ritenuto importante come diffusione e dibattito di idee e scambio di informazioni, ma se è per quello non mi è mai bastato!

    Ma il problema di ricostruire una sinistra politica sociale e organizzata è talmente vasto che siamo solo una goccia nel mare…non è disfattismo nemmeno questo, è un’ amara constatazione.

  12. tiziana permalink
    4 ottobre 2010 21:03

    Stiamo lentamente tornando in dietro, e tutti capite cosa intendo. Il problema grosso è che la maggior parte della gente è tutta presa a sbarcare il lunario, giorno dopo giorno. Perchè i soldi sono pochi, se ci sono. Ma è così che ci vogliono tenere, noi presi dal quotidiano non abbiamo nè voglia nè tempo per vedere cosa combinano quelli là, e loro intanto costruiscono una rete così fitta che tra un po’ non potremo neanche muoverci. I media non sono di aiuto e il perchè lo sappiamo bene, allora cerchiamo di passare voce, in qualsiasi modo. smuoviamoci, sforziamoci di tenere gli occhi e la testa aperti.

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